A cura di:
Dott. Alessandro Lozza
L’ictus cerebrale definisce una sindrome clinica dovuta a danno cerebrale causato da una lesione o dalla ostruzione parziale o totale di un vaso. L’ictus in genere colpisce in modo repentino, senza preavviso e spesso senza dolore.
Rappresenta la terza causa di morte e la prima causa di invalidità al mondo; pertanto è fondamentale riconoscere i segni dell’ictus per intervenire quanto più velocemente possibile.
Gli ictus si possono suddividere in:
- ICTUS ISCHEMICO, causato da mancato apporto ematico per occlusione di uno o più arterie cerebrali; rappresenta la forma più frequente di ictus (75% circa) ed è più frequente nei maschi con età media superiore ai 70 anni
- ICTUS EMORRAGICO, causato da stravaso ematico nell’encefalo.
L’ictus ischemico, noto anche come ictus trombotico o trombosi cerebrale, si realizza quando all’interno di un’arteria cerebrale si forma un coagulo – il trombo – che riduce fino ad impedire il flusso ematico nel vaso sanguigno, così interrompendo il rifornimento nutritivo all’area cerebrale irrorata dall’arteria occlusa. L’ictus ischemico si può realizzare anche per l’occlusione di un vaso dovuta a particelle di materiale di varia natura (emboli), che circolando nel torrente ematico si bloccano al passaggio in vasi di calibro inferiore alle dimensioni delle particelle (ictus embolico).
L’infarto cerebrale silente o “ictus silenzioso” definisce quella condizione in cui la lesione causata dall’interruzione del flusso ha luogo in un’area cerebrale che non controlla direttamente alcuna funzione “visibile”. Tuttavia è una condizione da conoscere, poiché rappresenta un fattore di rischio per un ictus futuro, e perché il danno cerebrale di molti piccoli ictus “silenziosi” si somma generando disabilità (es. alterazioni cognitive di origine vascolare).
L’ictus emorragico è il risultato della rottura della parete di un vaso che determina sanguinamento nel cervello. Il sangue fuoriesce dal vaso e si accumula comprimendo il tessuto cerebrale circostante, e di conseguenza compromettendo l’apporto ematico al tessuto compresso (ictus ischemico). Rappresenta solo il 15% di tutti gli ictus, ma è il più grave e potenzialmente fatale a seconda della sede e delle dimensioni della raccolta di sangue che si forma.
Le cause dell’ictus emorragico possono essere diverse:
- brusco aumento della pressione arteriosa;
- rottura di un aneurisma (vaso malformato la cui parete si dilata e si assottiglia fino a rompersi);
- coagulazione del sangue ridotta o inibita
Adottare un corretto stile di vita permette di ridurre il rischio di ictus. É necessario:
- Evitare di fumare;
- Mantenere un peso corporeo proporzionato alla propria statura;
- Seguire una corretta alimentazione che includa pesce almeno 2 volte alla settimana e consumo regolare di frutta e verdura;
- Limitare l’assunzione di alcol;
- Svolgere attività fisica;
- Controllare periodicamente la glicemia e la pressione.
Il soggetto colpito da ictus dovrà affrontare tre problemi fondamentali:
- Prevenzione di eventuali recidive;
- Recupero delle funzioni nervose;
- Reinserimento sociale, familiare e trattamento delle complicanze.
La prevenzione delle recidive si persegue con la modificazione dello stile di vita e la terapia farmacologica diversificata in base al tipo di ictus e alle sue cause.
Il recupero delle funzioni nervose compromesse dall’evento cerebro-vascolare si persegue con la neuro-riabilitazione. Questa è mirata non solo ai deficit sensori-motori, ma anche alle disfunzioni cognitive, in particolare i disturbi dell’attenzione e del linguaggio. Il percorso riabilitativo inizia già nella fase iper-acuta dell’ictus, quando il paziente è ancora nella Stroke-Unit, per proseguire nei reparti di neuro-riabilitazione intensiva, quindi al domicilio o in regime ambulatoriale, a seconda del grado di autonomia del paziente.
Dal punto di vista del paziente, neuro-riabilitazione significa in primo luogo essere disposti ad imparare cose nuove, e ad acquisire una miglior sensazione del proprio corpo.
Una neuro-riabilitazione efficace ha i seguenti obiettivi:
- Ridurre le complicanze fisiche, psichiche e sociali dovute all’ictus;
- Aiutare il paziente a convivere con eventuali danni permanenti causati dall’ictus;
- Portare il paziente a gestire nuovamente la vita di tutti i giorni;
- Ristabilire l’efficienza fisica e cognitiva.
La neuro-riabilitazione ha una durata variabile, che può durare settimane o mesi , fino a circa un anno.
Nel corso di questo periodo è importante che il paziente svolga regolarmente esercizi di apprendimento e recupero ed esercizi di mantenimento.
Il processo riabilitativo si avvale di diversi metodi:
- ETC, esercizio terapeutico conoscitivo (conosciuto anche come metodo “Perfetti”);
- Metodo Kabat;
- Metodo Bobath.
Scopi principali della neuro-riabilitazione dopo ictus sono:
- Migliorare la mobilità;
- Imparare nuovi movimenti per compensare i deficit motori;
- Imparare a compiere esercizi con i mezzi ausiliari;
- Migliorare la capacità di parlare e di comprendere;
- Gestire i possibili disturbi della deglutizione;
- Migliorare la percezione;
- Gestire i possibili disturbi della vista;
- Re-imparare passo a passo le attività della vita di tutti i giorni;
- Imparare a gestire i disturbi dovuti all’aprassia.
Si comprende quindi quanto ampio sia il campo d’azione della neuroriabilitazione, e quanto diversificate le scelte riabilitative da attuare. È pertanto fondamentale affidarsi a centri riabilitativi qualificati che abbiano personale esperto nella gestione degli esiti del danno neurologico, sia motorio che cognitivo.
A secondo del tipo ed entità delle limitazioni funzionali possono essere adottate diverse strategie di trattamento:
- Assistenza medica;
- Fisioterapia;
- Ergoterapia: esercizi per le attività della vita quotidiana;
- Logopedia: esercizi per curare i disturbi del linguaggio;
- Neuropsicologia: accertamento di disturbi della percezione e della memoria;
- Consulenza dietetica: informazioni su un’alimentazione equilibrata;
- Terapie creative: musica, pittura, ceramica o tessitura;
- Trattamento psichiatrico e consulenza psicologica;
- Consulenza sociale: consulenza e sostegno per questioni di carattere sociale.
Questo elenco rende immediatamente chiaro che la neuro-riabilitazione del paziente con ictus debba essere progettata e attuata da un team multidisciplinare che si relaziona con il paziente e la sua famiglia.
In genere, a capo del team vi è un medico neurologo o fisiatra esperto in neuroriabilitazione, che coordina un gruppo di professionisti specializzati nel recupero delle funzioni alterate: logopedisti per il recupero della capacità comunicativa e di interazione sociale; fisioterapisti per il recupero della funzionalità osteo-muscolare; psicologi per la gestione dei sintomi cognitivi e psichiatrici (1/3 dei pazienti colpiti da ictus va incontro ad una sindrome depressiva); infermieri, per la cura e la pulizia del malato.
Il team neuroriabilitativo discute il quadro clinico del paziente, si confronta chiarendo i problemi attivi, gli obiettivi, i miglioramenti possibili, infine formula la strategia riabilitativa.